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Ape da miele bene comune: nasce in Trentino la carta per la sua salvaguardia.

Martedì 12 giugno a San Michele sottoscrizione del 1° documento sulla tutela delle api prodotto dalla comunità scientifica italiana.

Per la prima volta nella storia dell'apicoltura la comunità scientifica italiana, supportata da molti studiosi stranieri, si esprime unitariamente sul problema della conservazione delle popolazioni autoctone dell'ape da miele. L'ape come animale selvatico, infatti, è un patrimonio di tutti e va tutelato come componente della fauna, anche per assicurare prosperità economica all'apicoltura e garantire le produzioni agricole.

Ape da miele bene comune: nasce in Trentino la carta per la sua salvaguardia

 
Martedì 12 giugno, a partire dalle 9.30, alla Fondazione Edmund Mach, sarà sottoscritta e presentata ufficialmente la Carta di San Michele all'Adige, un documento che rappresenta una precisa espressione della comunità scientifica italiana per la salvaguardia dell'ape da miele. Prima firmataria è la Fondazione Edmund Mach col suo presidente Andrea Segrè.
Interverranno, in apertura, l'assessore provinciale all'agricoltura, Michele Dallapiccola, il presidente FEM, Andrea Segrè. Si procederà poi alla lettura e firma della Carta di San Michele con Paolo Fontana, primo estensore nonché responsabile del programma di sperimentazione e consulenza in apicoltura della Fondazione Mach. Seguiranno per tutta la mattina e il pomeriggio le relazioni scientifiche curate dai principali estensori della Carta.

L'evento è patrocinato da Provincia autonoma di Trento, Accademia Nazionale Italiana di Entomologia, Società Entomologica Italiana, Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, WBA World Biodiversity Association onlus.
Il documento, che si intitola “Appello per la tutela della biodiversità delle sottospecie autoctone di Apis mellifera Linnaeus, 1758 in Italia”, parte da una traccia elaborata dagli entomologi di San Michele e completata, con un intenso lavoro collettivo, dai maggiori apidologi ed entomologi italiani e col supporto di apicoltori sensibili da sempre a questa tematica. Il documento, stilato per mettere a fuoco da un punto di vista scientifico il grave problema della tutela delle sottospecie autoctone di Apis mellifera, è la base per future proposte ed azioni tecniche, sia nel campo della conservazione della biodiversità che dell’apicoltura a tutti i livelli. 
Oltre al contributo dei singoli studiosi, il testo è stato vagliato collegialmente dagli apidologi del CREA Agricoltura e Ambiente di Bologna, da lungo impegnati proprio su queste tematiche e dalle due principali istituzioni nazionali che si occupano di insetti, l’Accademia Nazionale Italiana di Entomologia e la Società Entomologica Italiana. 
Dal punto di vista conservazionistico è stato fondamentale anche il contributo della World Biodiversity Association onlus, impegnata negli ultimi anni anche su tematiche relative alla salvaguardia delle api mellifiche e selvatiche.

(s.c.)

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COMUNICATO STAMPA FEMdell'8 giugno 2018

Allegati

Ultimo aggiornamento: 2018-06-12 11:48


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