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Aumenta il numero degli apicoltori nomadi. (foto n.e. - PAT)

Il numero ridotto di apicoltori trentini che si dedica con profitto al nomadismo, va verso una crescita numerica.

Un numero ridotto di apicoltori trentini si dedica con profitto al nomadismo, rimanendo però entro i confini del Trentino. Lo afferma Paolo Fontana, che coordina l’unità di lavoro Apicoltura della Fondazione Mach. La tendenza, dice l’esperto, va verso una crescita numerica, tenendo conto che i mieli raccolti, portando le api a quote progressivamente ascendenti, sono apprezzati dai consumatori disposti a pagare prezzi più alti proporzionati alla qualità del prodotto. L’apidologo di S. Michele definisce tranquilla, almeno per il momento, la situazione sanitaria per quanto riguarda la varroa. L’unità di lavoro fornirà comunque in accordo con l’Azienda provinciale per i servizi sanitari, una guida dettagliata degli interventi da eseguire a partire dal mese di luglio fino all’inizio dell’invernamento.

 

Sergio Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2020-07-02 22:47


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