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L’infezione si è manifestata sulle parti apicali di meli, da poco messi a dimora.
Le ultime circolari del Centro di consulenza per la frutti-viticoltura dell’Alto Adige, hanno per oggetto, il colpo di fuoco del melo e le misure di prevenzione da mettere in atto, soprattutto nella fase di fioritura. La malattia ha origine batterica e in Alto Adige è molto diffusa, anche se contenuta entro zone definite. In provincia di Trento, dice Alessandro Frontuto, tecnico dell’Ufficio fitosanitario, la situazione è meno allarmante. Infezioni circoscritte sono state individuate negli anni scorsi, su piante di melo giovani in frutteti della Val di Non e della Val di Sole, prevalentemente sulla varietà Evelina. L’infezione si è manifestata sulle parti apicali di meli, da poco messi a dimora. Anche la fonte di inoculo rappresentata da piante di biancospino, in Trentino, è limitata rispetto all’Alto Adige. La situazione di vantaggio non deve, però indurre i frutticoltori trentini a trascurare i controlli e le misure di prevenzione.
Sergio Ferrari
Ultimo aggiornamento: 2018-04-18 23:16
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