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Uno è fatto solo di Teroldego novello, l'altro anche con Schiava

La Cavit acquista il Teroldego novello dalla Cantina Rotaliana di Mezzolombardo che tra tutte le associate al consorzio di secondo grado vanta il primato temporale per questo tipo di vinificazione iniziato nei primi anni ’80 del ‘900 con l’appoggio scientifico del prof. Giulio Margheri, al tempo direttore del laboratorio chimico e di ricerca dell’Istituto Agrario di S. Michele a/Adige. In Cavit il vino novello viene rifinito e messo in bottiglie da sette decimi. I vini di prodotto sono due e sono contrassegnati rispettivamente dal nome “Fiori d’inverno” e “Terrazze della luna”. Il primo contiene anche una misurata quantità di vino Schiava e pertanto risulta più leggero e piacevole; si vende nei supermercati. Il secondo è fatto solo di Teroldego novello e risulta più austero e corposo ed è destinato di preferenza  alle enoteche.
S. Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2014-10-30 10:52


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