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Impianto irriguo senz’acqua. (immagine tratta dalla rivista PAT - Terra Trentina n. 2_2011)

L’impianto previsto in Val di Gresta, doveva essere messo in funzione già nella stagione 2018.

Svanita l’opportunità di realizzare un grande serbatoio, ai piedi del monte Stivo, in grado di fornire acqua, per irrigare tutta la parte alta della Valle di Gresta, il Consorzio di miglioramento fondiario di Ronzo Chienis aveva rimediato al grande rifiuto della maggioranza dei soci, ripiegando su un progetto d’impianto irriguo a valle del paese. Circa sette ettari costituiti da alcune diecine di appezzamenti non accorpati, da irrigare con l’acqua sollevata da un pozzo da costruire in prossimità dell’unica stalla esistente in zona. La Provincia di Trento ha concesso un contributo pari all’80%. L’impianto doveva essere messo in funzione già nella stagione 2018, essendo state completate tutte le opere di adduzione e distribuzione dell’acqua. L’attesa dei soci di poter irrigare gli ortaggi già seminati o trapiantati è, invece destinata al rinvio per motivi burocratici. La pratica notarile che doveva certificare le proprietà o la cessione dei diritti a terzi, ha richiesto più tempo del previsto. Per realizzare una recinzione al pozzo dell’acqua serve il nulla osta degli uffici preposti alla tutela del paesaggio, che non è stato finora richiesto. Il proverbio “Fare di necessità virtù” non ha trovato riscontro neppure nella valle definita Orto Biologico del Trentino.

Sergio Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2018-05-10 11:39


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