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La ricerca valorizza il latte di malga.

La ricerca fa intravvedere una probabile attività probiotica e salutistica di alcune specie di batteri presenti nel latte di malga.

Che la permanenza estiva in malga, fosse salutare per i bovini giovani in fase di sviluppo, si sa da sempre. L’apporto qualitativo al latte di bovine in produzione, da parte di alcune specie botaniche del cotico erboso del pascolo, è stato già ampiamente dimostrato da prove condotte dalle Università di Padova e di Udine, in collaborazione con la Federazione provinciale allevatori di Trento. La CCIAA di Trento ha promosso e portato a termine con la Fondazione Mach, il progetto FERMALGA, che propone l’utilizzo di batteri autoctoni nella caseificazione del latte prodotto nelle singole malghe. Recentemente la Fondazione Mach ha presentato i risultati di un progetto finanziato da Caritro denominato TrentinCla. Scopo del progetto era valutare l’influenza del’alpeggio sul microbiota (flora batterica) di rumine, latte, formaggio e dimostrare che questa pratica tradizionale aumenta il livello nei prodotti di acidi linoleici coniugati. La ricerca fa intravvedere una probabile attività probiotica e salutistica di alcune specie di batteri presenti nel latte di malga. Manca per ora la dimostrazione clinica della giustezza di questa ipotesi.

 

Sergio Ferrari

l'immagine pubblicata è stata tratta dalla rivista PAT "Terra Trentina" n. 1/2016

Ultimo aggiornamento: 2018-10-04 23:45


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