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Monitoraggio scopazzi: si ripete dal 2001.

L’esperienza ha confermato che con l’aumentare dell’età delle piante cresce la suscettibilità all’ infezione.

E’ iniziato il 7 settembre e si concluderà alla fine di ottobre, il monitoraggio del mal degli scopazzi, che si ripete dal 2001 e ha lo scopo di verificare e quantificare la presenza della malattia su una superficie rappresentativa dell’intera realtà frutticola del Trentino. I controlli sono svolti da tecnici della Fondazione Mach, affiancati da personale esperto, messo a disposizione da APOT.Gli ettari interessati quest’anno sono 520 ripartiti per competenza fra Fondazione Mach(270 ettari) e APOT (215 ettari). La parte che manca per arrivare a 520 ettari, appartiene a frutticoltori non associati a cooperative che fanno capo ad APOT. La scelta dei fondi da visitare è stata fatta seguendo il metodo consigliato inizialmente dall’Università di Trento: 30% storici cioè rimasti gli stessi dal 2001; 70% turnati ogni anno. APOT si riserva di aggiungere ai frutteti sorteggiati un certo numero di appezzamenti ritenuti problematici e soprattutto di età avanzata. L’esperienza ha confermato che con l’aumentare dell’età delle piante cresce la suscettibilità all’ infezione.

 

Sergio Ferrari

l'immagine pubblicata è tratta dalla pubblicazione PAT Guida all'impiego dei prodotti fitosanitari

Ultimo aggiornamento: 2020-09-23 16:02


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