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Poca processionaria nell'Alto Garda. foto© n.e. PAT

La ricercatrice della Fondazione Mach ipotizza che, a determinare la minore presenza in questa zona, possa avere influito il caldo estivo.

l conteggio delle ovature e del numero di uova, presenti nei singoli manicotti, deposte intorno agli aghi dei pini, dalle farfalle della processionaria, sul finire dell’estate, consente a Cristina Salvadori, entomologa forestale della Fondazione Mach, di confermare una forte presenza dell’insetto defogliatore, in quasi tutte le zone del Trentino oggetto di monitoraggio. Fa eccezione la zona del Garda. La ricercatrice ipotizza che, a determinare la minore presenza in questa zona, possa avere influito il caldo estivo. La progradazione riscontrata nelle altre zone, peraltro registrata anche nei due anni precedenti, è probabilmente conseguenza del clima mite che ha caratterizzato i tre inverni, favorendo la sopravvivenza delle larve all’interno dei nidi.

Sergio Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2018-01-19 09:02


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