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Rapporto nazionale pesticidi nelle acque: la situazione delle acque trentine. (immagine tratta dal comunicato stampa PAT n.  1087 del 19 maggio 2018)

In diminuzione i siti contaminati.

Le buone pratiche adottate dagli agricoltori, sempre più sensibilizzati all'esigenza di ridurre l'impiego di fitofarmaci, assieme agli sforzi di indirizzo introdotti nel 2015 dopo l'approvazione del Piano di Tutela delle acque stanno portando in Trentino a risultati positivi per l'ambiente. Il numero dei corsi d'acqua significativamente contaminati dalla presenza di pesticidi è in diminuzione rispetto agli anni scorsi, passando da 13 a 11 (e in 3 casi risultano contaminati per poco). Lo dice il Rapporto nazionale pesticidi nelle acque, realizzato e reso pubblico in questi giorni dall'Ispra.

L’ISPRA ha recentemente realizzato e pubblicato l'edizione 2018 del Rapporto nazionale pesticidi nelle acque, nel rispetto dei compiti stabiliti dal decreto ministeriale 22 gennaio 2014 (Piano di Azione Nazionale, ai sensi dalla direttiva 2009/128/CE sull’utilizzo sostenibile dei pesticidi).

Il rapporto contiene i risultati del monitoraggio delle acque interne superficiali e sotterranee eseguito dalle Agenzie per l'ambiente negli anni 2015-2016 con riferimento ai fitosanitari. Dal rapporto si evince che il monitoraggio provinciale raggiunge i suoi scopi, nel senso dell'ottimizzazione del controllo ambientale: la rete dei siti di monitoraggio delle acque superficiali è più fitta rispetto a realtà simili nell'arco alpino, inoltre vengono ricercati più di un centinaio di principi attivi.

Se all'entità dell'utilizzo dichiarato di fitofarmaci sul territorio corrisponde un abbastanza diffuso riscontro in tracce (nel 72,5% dei siti), in aumento rispetto al rapporto precedente (54,3%) come per tutto il territorio italiano, i siti significativamente contaminati risultano invece minoritari (21,6%), oltre due punti al di sotto della media nazionale, e in diminuzione rispetto ai dati 2013-2014, passando da 13 a 11 (e in 3 casi risultano contaminati per poco).

Al raggiungimento di questo primo risultato hanno verosimilmente contribuito le buone pratiche adottate in seguito alla sensibilizzazione degli operatori, assieme agli sforzi di indirizzo introdotti nel 2015 dopo l'approvazione del Piano di Tutela delle acque (Deliberazione della Giunta provinciale n. 233 di data 16 Febbraio 2015).

Per quanto riguarda il monitoraggio delle acque sotterranee, il territorio prevalentemente montano del Trentino racchiude solo 4 corpi idrici di fondovalle significativi, soggetti a pressioni antropiche riconducibili anche all'attività agricola, nei quali tuttavia non è stata riscontrata la presenza di fitofarmaci.

(cz)

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COMUNICATO STAMPA PAT n. 1087 del 19 magio 2018

Ultimo aggiornamento: 2018-05-20 11:37


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