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Serve letame per l’agricoltura biologica.(immagine tratta dalla rivista PAT Terra Trentina, febbraio marzo 2016)

Come fare fronte alla continua sottrazione di elementi nutritivi sottratti dal terreno per produrre mele, uva, piccoli frutti, patate e ortaggi?

Aumentare per convinzione o interesse commerciale la superficie di frutteti, vigneti, seminativi in pien’aria o coperti coltivati con metodo biologico, escludendo fitofarmaci di sintesi e concimi chimici provenienti da fonte minerale. Ma come faremo fronte alla continua sottrazione di elementi nutritivi sottratti dal terreno per produrre mele, uva, piccoli frutti, patate e ortaggi? Dove andremo a prendere il letame o altro materiale organico di reintegra? La domanda è posta da Giancarlo Curzel, esperto di frutticoltura. La prima questione da risolvere riguarda la probabile insufficiente disponibilità di letame od altro residuo organico, se la crescita dall’agricoltura biologica continuasse a crescere oltre misura. La seconda riguarda le norme vigenti a sostegno dell’agricoltura biologica. Federico Bigaran, direttore dell’Ufficio produzioni biologiche della Provincia di Trento, osserva che il regolamento dell’Unione Europea sull’agricoltura biologica consente l’uso di letame anche proveniente da allevamenti zootecnici non biologici. Purchè non siano di tipo industriale. La clausola lascia però spazio a molti dubbi.

Sergio Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2018-02-09 10:54


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