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Trentodoc di Ferrari: l’alta collina fa la differenza. (chardonnay - immagine tratta dalla pubblicazione PAT - La tutela della vitivinicoltura in Trentino)

Secondo l'enologo Ruben Larentis, nei vigneti situati a quota elevata l'uva riesce a maturare meglio.

Il vino base ricavato da uve Chardonnay della vendemmia 2017, conferite da 600 viticoltori trentini, o provenienti da vigneti di proprietà, alla cantina Ferrari Spumante di Ravina, attende di essere messo in bottiglia per la rifermentazione, metodo classico, tra il 15 e il 20 marzo. Finita la prima fermentazione, il vino riposa sui propri lieviti ed è sottoposto a travasi, per liberarlo da residui grossolani e fargli assumere una giusta quantità di ossigeno, evitando però, che vada incontro a fenomeni ossidativi. Interpellato sulla qualità delle diverse partite di vino base, l’enologo Ruben Larentis, che da anni assicura ai vini spumante di casa Ferrari, livelli di eccellenza, afferma perentoriamente: “E’ l’alta collina a fare la differenza. Nei vigneti situati a quota elevata l’uva riesce a maturare meglio. Fa eccezione al positivo per quanto riguarda l’altitudine lo Chardonnay prodotto nei vigneti della piana di Sarche. Nonostante l’altitudine che non supera i 200 metri, l’uva raggiunge gli stessi livelli di qualità dell’alta collina perché la zona è soleggiata e ventilata e i terreni ghiaiosi favoriscono una maturazione ottimale.”

Sergio Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2018-02-20 22:36


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