Frìtole o Sizole
DESCRIZIONE SINTETICA DEL PRODOTTO
Pezzetti di carne di maiale magra cotta, rimasti dopo aver fuso il grasso per fare lo strutto.
METODICHE DI LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE
In un tegame di ferro si frigge del lardo di maiale, unitamente ad una cipolla, finché si sarà trasformato in strutto (quando la cipolla diventa rossa).
Si filtra quindi con un colo a maglia fine in modo da versare lo strutto in un contenitore di vetro, mentre i pezzetti di carne, rimasti dal lardo, si fermeranno sul filtro costituendo le frìtole, che potranno essere raccolte in recipienti di plastica alimentare e consumate fresche, o aggiunte alla pasta per fare il pane.
Non è prevista alcuna stagionatura di questo prodotto, che può essere conservato in frigorifero per 4-5 giorni.
Le frìtole, o sìzole, vengono prodotte nei mesi invernali, da settembre ad aprile, e sono usate per condire il minestrone e la minestra d’orzo, o per fare il pane.
Materie prime ed attrezzature per la preparazione:
Ingredienti: lardo di maiale, cipolla.Attrezzature: contenitori in plastica alimentare o acciaio inox, pentola per friggere, in ferro o antiaderente, filtro.
CURIOSITA'
L’alimentazione della nostra gente, in passato, era povera e frugale. L’avere a disposizione le fritole rappresentava un momento di gioia e l’opportunità di mangiare un pane molto più saporito.
Come ricorda Corrado Trotter in "Vita Primierotta (1979)", "Il pane di granoturco era piuttosto pesante e con la crosta molto dura, ma d’inverno, quando si uccidevano i maiali, le donne fondevano il lardo in strutto e nel pentolone venivano a galla briciole di carne magra, cioè le sède del lardo che si chiamavano frìtole. Si pescavano nello strutto con la schiumarola e si portavano al fornaio: il pane di mais co’ le frìtole era una leccornia”.
Nessuna ricetta disponibile.
Ultimo aggiornamento: 2018-02-22 11:58
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