Brazedèl

DESCRIZIONE SINTETICA DEL PRODOTTO

Ciambellone dolce intrecciato, a forma di cerchio, dal colore marroncino ambrato e pasta giallo paglierino, del diametro da 25 a 40 cm e del peso variabile da 300 a 1000 gr.

METODICHE DI LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE

Per la preparazione del brazedèl, a seconda delle varie zone del Trentino, ci sono vari metodi, sia per i tempi di lievitazione e per la cottura, sia per la quantità e l’utilizzo di alcuni ingredienti.
Ad esempio, nella Valle di Non non viene usata l’uva sultanina, mentre, in una variante tipica dell’Alto Garda Trentino, al posto dell’uva sultanina vengono utilizzate le molche, sottoprodotto della lavorazione delle olive ("brazedel de molche").

Materie prime ed attrezzature utilizzate per la preparazione:
Ingredienti: farina di frumento, zucchero, burro, uvetta sultanina, tuorli d’uovo, latte, scorza di limone grattugiata, lievito di birra, sale.

CURIOSITA'

Come ricorda Aldo Bertoluzza nel suo libro "Pane vin", "Brazedel veniva chiamata nel dialetto trentino una grossa ciambella di pane che le donne, tornando dal mercato, portavano con disinvoltura infilandola nel braccio".
Questo dolce è tuttora utilizzato come segno di augurio e prosperità in occasioni particolari (battesimi, nozze, ecc.) come, ad esempio, nel Primiero, dove vige l’usanza, da parte del padrino del battesimo, di regalarlo, a Capodanno, al figlioccio, come dono augurale (bonaman).
Gli emigrati in America dalla Val di Non, in particolare dal paese di Brez, lo consumano nella giornata in cui si ritrovano tutti assieme e lo hanno rinominato "Brezday" ("il giorno di quelli di Brez") in ricordo della loro terra d’origine.

Nessuna ricetta disponibile.

Ultimo aggiornamento: 2013-12-28 17:45


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