Trote del Trentino

DESCRIZIONE SINTETICA DEL PRODOTTO

Le specie ittiche allevate sono rappresentate essenzialmente dalla trota iridea, dalla trota fario e dal salmerino che riguardano rispettivamente il 90%, l’8% e il 2% della produzione. Le troticolture trentine si dedicano alla produzione di materiale da riproduzione, che per le nostre acque fresche e ossigenate risulta di ottima qualità e che viene anche esportato, e da carne.

METODICHE DI LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE

Le trote, allevate secondo le moderne tecniche e conformemente ad uno specifico disciplinare sulle caratteristiche delle acque, dell’alimentazione, delle cure veterinarie, della cura delle vasche, ecc., vengono lavorate in un unico centro, sotto forma di trote eviscerate, filetti freschi, affumicati a caldo, a freddo, cotti al vapore, paté e, non ultimi, di hamburger.

CURIOSITA'

L’allevamento della trota nel Trentino vanta una tradizione secolare: infatti, l’iniziativa di avviare un’azione per introdurre, diffondere e sviluppare la pescicoltura risale al 1873 per opera di don Francesco Canevari, Agostino Zecchini e Filippo conte Bossi Fedrigotti.
Il progetto si concretizzò nel 1879. La pescicoltura nacque per agevolare la pesca, dato che i prodotti ittici costituivano da sempre, e rappresentano tuttora, un importante apporto proteico per i consumatori. È bene ricordare che i salmonidi erano sempre presenti sulle tavole degli aristocratici: per esempio, il salmerino fu molto apprezzato dai vescovi riuniti a Trento per il Concilio, mentre la trota trentina era un piatto molto ricercato e apprezzato anche alla corte di Vienna.

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Ultimo aggiornamento: 2013-12-28 17:39


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