Marmellata di Frutti di Bosc...

DESCRIZIONE SINTETICA DEL PRODOTTO

Marmellata di lampone, mirtilli o more, dal gusto dolce.

METODICHE DI LAVORAZIONE E CONSERVAZIONE

In un tegame d’acciaio (una volta si usavano tegami di coccio) si mette a cuocere, a fuoco moderato, la frutta matura, pulita dalle impurità, fino a che comincia a disfarsi. Si passa quindi al setaccio, si pesa e per ogni chilogrammo di composta, si aggiungono 500 grammi di zucchero, se si tratta di mirtilli e 600 grammi se si tratta di more o lamponi. Si porta ad ebollizione e, sempre rimestando, si fa cuocere finché lo zucchero è completamente sciolto e la marmellata ha ottenuto la giusta consistenza. Si versa calda in vasetti di vetro e si lascia raffreddare per circa 12 ore.
Successivamente i vasi vengono chiusi e sterilizzati in acqua bollente. 
Si conserva nei vasi di vetro riposti in un locale fresco anche se è preferibile consumarla entro l’annata. Una volta aperto il barattolo, può essere conservata in frigorifero a 4-5 °C per non più di 15-20 giorni.

Materie prime ed attrezzature utilizzate per la preparazione:
Ingredienti per circa 1200 gr di prodotto finito: 1000 gr di frutta, 5/600 gr di zucchero.
Attrezzature: contenitori a norma, tegame e setaccio, minuteria da cucina e vasi di vetro.

CURIOSITA'

Nella zona del Primiero già dopo la prima guerra mondiale la raccolta dei frutti di bosco era ben organizzata e vi prendevano parte numerose persone, come documentato da varie testimonianze, anche scritte, fra cui quella di L. Brunet, che, nel citare la raccolta delle  pòmbare”, ricorda che, all’epoca, un certo Lazzaretti, che possedeva una distilleria a Trento, all’inizio di ogni stagione estiva andava a Caoria e, con la collaborazione del signor Bepi Strac, portava una serie di botti che venivano allineate “tel tabià” per essere riempite di lamponi dai raccoglitori di Caoria. 
La merce, portata con secchi, veniva pesata, versata nelle botti e cosparsa di acido antifermentativo. Le impòmbore venivano anche vendute negli alberghi per farne marmellata.
*In molte zone del Trentino, fra cui il Primiero, con il termine di uso comune “conserva” (già utilizzato nel XVI secolo) viene di frequente inteso il termine tecnico “marmellata”.

Nessuna ricetta disponibile.

Ultimo aggiornamento: 2013-12-28 12:34


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