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Neutralizzare la tossicità dei fitofarmaci con terreno integro

Nel 1990 un gruppo di esperti della Stazione Sperimentale Agraria e Forestale di S. Michele costituito dal direttore Giovanni de Stanchina e dalla  ricercatrice ambientale Giovanna Flaim e integrato da Michele Lorenzin dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente ha ideato e realizzato una botte di detossificazione dei residui di fitofarmaci rimasti nell’atomizzatore a fine trattamento. La botte conteneva terreno agricolo ed è stata adottata in diverse zone ad agricoltura intensiva, ma è servita anche per dimostrare che il terreno agricolo integro, contenente batteri, attinomiceti, funghi e sostanze aggreganti è il substrato più adatto per neutralizzare la tossicità dei fitofarmaci.
 
S. Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2015-07-09 15:14


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