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Quest'anno il teroldego ha la buccia spessa

A rinforzare lo spessore potrebbe avere influito il clima caldo

Gli acini dell’uva Teroldego nella Piana Rotaliana quest’anno presentano una buccia più spessa rispetto alla norma. Nel volume “Anatomia della vite” del prof. Luigi Manzoni di Conegliano Veneto si afferma che la buccia è costituita dall’epidermide di un solo strato di cellule e da altri 7-8 strati di cellule sottostanti. L’epidermide è sempre ben cutinizzata e lo spessore della cuticola va da 1,5 a 3,8 micron. A rinforzare lo spessore della buccia dell’uva Teroldego potrebbe avere influito il clima caldo. Fisiologia e anatomia a parte, il direttore della Cantina Rotaliana ritiene che una buccia più spessa sia favorevole al processo di macerazione carbonica che precede l’ammostatura dell’uva destinata alla produzione di vino Novello. I grappoli interi ammassati nei serbatoi di acciaio devono resistere al peso della compattazione per consentire una serie di processi biochimici qualificanti che si svolgono all’interno dell’acino integro.
 
S. Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2015-09-03 09:53


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