C5 - Valle dell'Adige

C5

La Valle dell´Adige è la zona del Trentino nel cui paesaggio si è inciso maggiormente l´effetto della moderna economia a scapito dell´agricoltura. Le porzioni di terreno agricolo ancora presenti nel fondovalle contendono la loro sopravvivenza con le infrastrutture di comunicazione e con gli insediamenti urbani e industriali. In tali zone agricole dominano la vite ed il melo mentre le superfici destinate al meno redditizio prato sono pressoché confinate sulle “roste” dell´Adige. A parte rare eccezioni, l´attività di allevamento è scomparsa dal fondovalle, mentre resiste dove l´ambiente consente la sola coltivazione del prato come la Val Cavedine, le pendici della Paganella e del Bondone. Quest´ultimo rappresenta lo spartiacque tra le valli del Sarca e la Valle dell´Adige. è un insieme montuoso di natura calcarea che raggiunge la quota più alta con la cima del monte Cornetto (2.176 metri). Viene definito “La montagna di Trento” per la sua facile raggiungibilità ma, ai più esperti, è noto soprattutto perché rappresenta un vero e proprio gioiello naturalistico. Infatti, fra le peculiarità di questa zona, di estremo
interesse è la riserva integrale delle Tre Cime, un´area dal clima continentale, influenzata anche dall´azione mitigatrice del lago di Garda, che va dalla piana delle Viote del Bondone fino alle sue cime. L´aspetto più caratteristico dal punto di vista vegetazionale è dato dalla flora erbacea, con specie endemiche (cioè che vivono entro aree di ridotta o ridottissima estensione) come la bonarota comune (Paederota bonarota), il geranio argenteo (Geranium argenteum), il raponzolo di roccia (Physoplexis comosa), nonché altre specie molto appariscenti come la peonia selvatica (Paeonia officinalis) e vari anemoni. Non serve, comunque, salire fino alle Viote per trovare degli ambienti suggestivi. Uno di questi è sicuramente rappresentato dai pascoli di malga Brigolina. Questa malga, dalla quale si può godere di uno stupendo panorama sulle Dolomiti di Brenta, è posizionata a 1.000 metri sul livello del mare, una quota non certamente usuale per una malga alpina: per questo motivo la vegetazione, sia arborea sia erbacea, si distingue da quella di molte altre malghe che si trovano ad altezze maggiori e quindi più tipicamente alpestri. Il pascolo è contornato da una fustaia mista di abete rosso, abete bianco, faggio e da pino silvestre (Pinus sylvestris). Al suo interno, ma anche presso le strutture della malga, sono presenti esemplari secolari di faggio, acero e tiglio, conservati come alberi monumentali. Poi, numerosi cespugli di crespino (Berberis vulgaris), pioppo tremolo (Populus tremula), betulla (Betula alba), ora isolati, ora formanti nuclei più consistenti, contornano i bordi del pascolo. La vegetazione erbacea è costituita da specie, tra le quali il paleo odoroso
(Anthoxanthum odoratum), il fiordaliso nerastro (Centaurea nigrescens), l´erba mazzolina (Dactylis glomerata), il latte di gallina (Ornithogalum umbellatum), che normalmente sono più presenti nei prati sfalciati che nei pascoli. L´Altopiano della Paganella rappresenta l´altra zona di interesse pascolivo del comprensorio: il paesaggio qui è particolarmente piacevole con prati, pascoli, fitti boschi dominati dai massicci montuosi, tra cui la Paganella e le Dolomiti di Brenta. Tra le località più rinomate troviamo Molveno e Andalo da cui si può raggiungere malga Spora. Il paesaggio prima di giungere alla malga è tipicamente forestale, con una vegetazione di faggeta che, salendo, passa alla pecceta e al lariceto. In un´ora dalla malga si può arrivare al passo del Clamer nelle cui vicinanze c´è il “Sasso del Clamer”, gigantesco masso rimasto in equilibrio su una base molto stretta. Nella zona è possibile osservare bellissime fioriture di rododendro irsuto (Rhododendron hirsutum) e giglio martagone (Lilium martagon). Nel territorio di Molveno, suggestiva località sulle sponde dell´omonimo lago, si trova invece malga Tovre. Il breve precorso che consente di raggiungere la malga, attraversa una pineta di pino nero (Pinus nigra) e di pino silvestre per poi sfociare nella faggeta. Il pascolo, un tempo utilizzato in inverno come pista da sci ora in disuso è, per questo motivo, di natura artificiale.

Ultimo aggiornamento: 2014-01-17 13:31


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