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Per evitare aumenti durante il periodo della quaresima
È del 1755 un editto emanato dal comune Trento nel quale si fissa il prezzo massimo delle principali specie di pesce locale. Durante la Quaresima i commercianti alzavano i prezzi approfittando del fatto che la gente, a quel tempo, rispettava con rigore l’obbligo dell’astinenza dal consumo di carne nel periodo precedente la Pasqua. Trota e salmerino non potevano superare i 15-16 carantani a libbra. Per le anguille la soglia invalicabile era di 8-10 carantani. I lucci potevano valere 9 carantani se di grossa taglia, 7-8 carantani se piccoli, 5 se di fossa.
S. Ferrari
Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:33
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