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Anagrafe apistica richiede impegno

I dati raccolti sono più consistenti rispetto al censimento

L’anagrafe del patrimonio apistico è diversa dal censimento degli apiari e alveari presenti in Trentino che si fa ogni anno entro il mese di novembre tramite autodenuncia da parte degli apicoltori o con l’intervento sollecitatorio e integrativo dei medici veterinari che operano sul territorio. Lo afferma il dottor Luigino Bortolotti che fa parte dello staff di coordinamento della sezione veterinaria dell’azienda sanitaria provinciale. L’anagrafe comporta un maggiore impegno. Gli apicoltori sono infatti obbligati per legge a fornire una serie di dati e di eventi assai più consistente della semplice indicazione del numero e dell’allocazione degli apiari. Poiché buona parte degli apicoltori trentini trova difficoltà nell’utilizzo di mezzi telematici, l’azienda per i servizi sanitari ha chiesto la collaborazione delle 5 associazioni di apicoltori presenti in Trentino. Si auspica che almeno gli apicoltori professionali siano in grado di ottemperare autonomamente all’incombenza.
 
S. Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2016-02-25 09:39


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