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Rododendro, immagine tratta dalla pubblicazione PAT : Miele del Trentino

La carenza di pioggia ha favorito gli apicoltori, che hanno portato arnie in quota, dove fiorisce il rododendro.

Interpellato sui possibili danni provocati dal caldo afoso e persistente, sull'attività e vitalità delle api, Marco Facchinelli, presidente dell’Associazione Apicoltori Trentini e apicoltore professionale, fornisce la seguente risposta: «Al mattino le api bottinatrici escono regolarmente per raccogliere nettare e polline. Nel pomeriggio le uscite si interrompono, almeno nelle ore più calde. Le operaie si accalcano sul predellino dell’arnia e con il battito delle ali rinfrescano l’aria, che fanno entrare nell'arnia». Si chiamano barbe, i grumi di api, che si formano all’entrata dell’arnia. La carenza di pioggia ha favorito gli apicoltori, che hanno portato arnie in quota, dove fiorisce il rododendro. Sopra i 2.000 di altitudine il problema del caldo non sussiste.

Sergio Ferrari

L'immagine è tratta dalla pubblicazione PAT: Miele del Trentino

Ultimo aggiornamento: 2017-07-12 05:49


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