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La caccia di selezione si può quasi definire scientifica, ma presuppone una scrupolosa osservanza delle norme da parte di chi la esercita.

La presenza di capanni sopraelevati adibiti alla caccia a vista di ungulati, soprattutto caprioli, in molte località aperte del Trentino, è giudicata negativamente dalla gente comune che non conosce i presupposti tecnici della caccia di selezione. Da posizione elevata il cacciatore può infatti stabilire con cognizione di causa, se l’animale che si presenta alla vista ravvicinata con l’uso del cannocchiale si può o si deve abbattere. Considerando età, sesso, difetti evidenti, stato di salute ed altri caratteri rigorosamente codificati dagli esperti preposti alla salvaguardia del patrimonio venatorio. La caccia di selezione si può quindi definire scientifica, ma presuppone una scrupolosa osservanza delle norme da parte di chi la esercita.

Sergio Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2016-09-06 16:32


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