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L'eccesso è più dannoso dell'acidità volatile poiché blocca la fermentazione

I viticoltori che vinificano uve per consumo familiare devono fare i conti con grappoli colpiti da botrite e marciume acido. L’uva avariata rappresenta un terreno  adatto per lo sviluppo di microrganismi che possono elevare il tasso di acidità volatile nel vino. Per prevenire o per lo meno attenuare il loro sviluppo, molti fanno ricorso all’aggiunta di bisolfito che sviluppa anidride solforosa. Esperti di microbiologia enologica della FEM consigliano di non esagerare nella dose per evitare che l’eccesso di solforosa blocchi o rallenti la fermentazione del mosto con conseguenze sulla qualità del vino ben peggiori dell’acidità volatile.
S. Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2014-09-24 14:52


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