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Susina di Dro, prodotto D.O.P., immagine tratta dalla pubblicazione PAT, Atlante dei prodotti agroalimentari del Trentino

E’ necessario assicurare ai frutticoltori un reddito soddisfacente.

Non basta il richiamo alla tradizione o il ricordo di quando negli anni ’80 la susina di Dro nel Basso Sarca raggiungeva i 50-60 mila quintali e godeva di ampio e remunerativo consenso sui mercati della Germania, per rilanciarne la coltivazione. E’ necessario assicurare ai frutticoltori un reddito soddisfacente. Ne è convito il presidente del Consorzio ortofrutticolo Valli del Sarca Garda-Trentino, Rodolfo Brocchetti. Egli condivide l’idea di un ritorno alla coltivazione della susina di Dro che quest’anno non ha però superato i 4.000 q.li. Il consiglio di amministrazione della cooperativa che aderisce alla OP “La Trentina” intende incentivare la messa a dimora di piante vicino alle abitazioni o in microzone nelle quali è possibile adottare regole di coltivazione ecosostenibili. Si andrà alla ricerca di nuovi mercati in ambito nazionale adottando contenitori speciali, ma soprattutto ricorrendo ad una attività mirata di comunicazione.
Sergio Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2016-09-07 14:36


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