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I traffici commerciali nelle Alpi Trentino-Tirolesi.

Commerci, dazi e contrabbando nel Seicento. Nel convegno di Palazzo Roccabruna.

 

Si è tenuto venerdì 15 settembre a Palazzo Roccabruna il secondo incontro organizzato nell’ambito del ciclo di appuntamenti "Verso i mercati del Nord. I percorsi alimentari seicenteschi dall'area padana alle Dolomiti" organizzato dall'Archivio storico della Città di Bolzano e dagli Archivi di Stato di Parma e di Pavia, con la collaborazione delle Camere di Commercio di Trento e di Bolzano.

L’area trentino-tirolese, durante l’età moderna regione cerniera tra il Mediterraneo e i mercati d’Oltralpe, non costituiva una barriera invalicabile; le Alpi trentino-tirolesi sono state attraversate, sia pur con andamento alterno, da considerevoli flussi di merci, in transito da e per mercati più o meno distanti. Il convegno di Palazzo Roccabruna, intitolato “I traffici commerciali nelle Alpi trentino-tirolesi: commerci, dazi e contrabbando nel Seicento”, ha presentato gli esiti di alcune ricerche condotte sul tema, con particolare riferimento allo scambio di derrate alimentari (vino, formaggio ‘parmigiano’ e stoccafisso) tra l’area padano-veneta e i mercati del Nord.

In epoca preindustriale il patrimonio naturale delle Alpi esercitò un’enorme attrattiva sulle città della pianura, che intensificarono la loro presenza a partire dai primi anni del Cinquecento Nel suo contributo Katia Occhi, dell’Istituto storico italo-germanico di Trento, si è soffermata, in particolare, sul commercio di legname, sui percorsi fluviali e intervallivi utilizzati dagli operatori del comparto nei secoli XVI e XVII, evidenziando come attorno allo sfruttamento del bosco e al commercio del legname ruotassero molteplici interessi: sia delle autorità pubbliche per i dazi ricavati, sia delle comunità che ne traevano risorse per i carichi fiscali, le spese per le manutenzioni, l’acquisto di manufatti e derrate agricole.

Sulle attività di contrabbando che hanno interessato l’area trentina ha riferito Thomas Camilleri, dell’Università degli studi di Trento, che ha preso in considerazione gli atti di alcuni processi per illecito smercio di beni (alimentari e non) conservati nel fondo Magistrato Consolare dell’Archivio storico del Comune di Trento. Principale prodotto del territorio era il vino e proprio al suo contrabbando sono legate le vicende, presentate da Camilleri, relative alla strada di Palù, un itinerario utilizzato dalla comunità di Pergine per aprire nuove prospettive di scambio ai produttori danneggiati dai privilegi imperiali di cui godevano la città di Trento e le comunità tirolesi del lungo Adige.

a Val di Fassa quale importante crocevia di collegamento nei traffici transalpini è stata al centro dell’intervento di Angela Mura, dell’Archivio storico della città di Bolzano. Il sistema di dazi vigente nel quarto decennio del Seicento, ma anche un interessante tariffario del dazio di Campitello del 1635 con riferimenti a merci pregiate provenienti dall'area padano-veneta o mediate dai mercanti veneziani (vini pregiati, ostriche, salmoni e pesci del mare del Nord, sete e spezie), permette di fare luce sull'esistenza di percorsi viari montani che affiancavano le vie principali a tracciare un sistema che motiva, in parte, l’interesse dei vescovi brissinesi per questo territorio.

Il tema dei percorsi che il formaggio “dichiarato” Parmigiano seguiva, tra Seicento e Settecento, dal luogo di produzione ai mercati del Nord è stato affrontato da Graziano Tonelli, dell’Archivio di Stato di Parma. Nel suo intervento il relatore ha approfondito le specifiche condizioni stabilite per il commercio del Parmigiano ─ prodotto “certificato” da uno straordinario documento dell’Archivio di Stato di Parma, un atto notarile risalente al 1612 con il quale la dinastia ducale intendeva proteggere la commercializzazione del pregiato alimento verso gli “Stati esteri” ─ e la concorrenza subita da parte del formaggio “Lodigiano” e di altri prodotti consimili.

Dello stoccafisso, alimento dall’apparenza ributtante che ha acquisito nei secoli sempre maggior apprezzamento, ha parlato Otello Fabris, del Centro di documentazione folenghiana di Bassano del Grappa. Nella sua relazione l’autore si è soffermato sugli scambi commerciali tra le regioni più al Nord d’Europa e il Sud, preceduti da scambi di cultura gastronomica assai interessanti, e sulla migrazione delle tecniche di preparazione alla cottura e delle ricette registrabile in Tirolo, in particolare, tra il XV e il XVI secolo.

Fonte: Comunicato stampa Camera Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura di Trento del 16 settembre 2017

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Per informazioni:

Relazioni esterne

Camera di Commercio I.A.A.

Tel. 0461 887105
www.palazzoroccabruna.it 

Ultimo aggiornamento: 2017-09-18 08:12


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