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Innovazione tecnologica, alleata del territorio. (immagini da comunicato stampa PAT n. 1242 del 1 giugno 2018)

Quest’anno al Festival dell’Economia non si parla solo di tecnologia ma anche di lavoro, tema cruciale per il nostro Paese. L’interrogativo è anche come far beneficiare i lavoratori dell’aumento di produttività che si realizza con lo sviluppo tecnologico. Ciò vale anche per il comparto turistico e per quello agroalimentare? Quali sono le conseguenze, quali i vantaggi?

Di questo si è parlato stamane in occasione dell’incontro ospitato a Palazzo Bassetti, sede di Intesa Sanpaolo, sulla quale si sono confrontati Matteo Lunelli (presidente e ad di Cantine Ferrari, Lorenzo Delladio (presidente La Sportiva), Emiliano Lodesani (presidente Intesa Sanpaolo Group Services), Anna Monticelli (senior manager Circular Economy Intesa Sanpaolo Innovation Center) Renzo Simonato (direttore regionale Direzione Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino - Alto Adige Intesa San Paolo) ed Enzo Bassetti (vicepresidente UNAT Trentino).
Da punti di vista differenti sono emersi riflessioni interessanti sui modelli di business vincenti per conciliare il valore aggiunto della tecnologia nel lavoro, salvaguardando e valorizzando al tempo stesso il capitale umano e il territorio. 

Emiliano Lodesani ha spiegato che “nell’arco di vent’anni potrebbero cambiare gli equilibri economici dati dall’inserimento tecnologico nel mondo del lavoro. Potrebbero esserci intelligenze artificiali in grado di “ragionare” e quindi sostituirsi all’uomo in moltissime attività, cosa che in parte sta già avvenendo. Sarà però una rivoluzione ancora più spinta, che coinvolgerà interamente il mondo della comunicazione per traghettarci nella nuova fase di rivoluzione dell’industria 5.0”.

Innovazione tecnologica, alleata del territorio

Lorenzo Delladio, Presidente di La Sportiva, che da poco ha festeggiato i primi 90 anni di attività, ha ribadito che anche dal punto di vista dell’azienda manifatturiera che ha sede in Val di Fiemme, le nuove tecnologie rappresentano il futuro, non poi così lontano. “A settembre partiremo con una nuova linea ad alta automazione. Non ci sarà però una diminuzione dei lavoratori: piuttosto servirà da parte loro una maggiore formazione e qualificazione. Sarà anche nostro compito, in quanto azienda, supportarli nell’evoluzione. Per quello che ci riguarda – ha concluso Delladio – avremo un incremento di personale. ”.

Questa evoluzione interessa da vicino anche il settore agroalimentare, non senza impatto. Matteo Lunelli, presidente e AD di Cantine Ferrari, ha spiegato infatti che “nel nostro comparto la tecnologia è amica della qualità, non nemica. Bisogna saperla sfruttare a proprio vantaggio, per rimanere altamente competitivi. Un altro punto importante è la comunicazione: attraverso i web e i social, diffondere notizie su ciò che si fa risulta molto facile. Ma bisogna saperlo fare bene e in maniera efficace: oggi funziona molto bene il sapere raccontarsi -  ovvero lo storytelling - e il far emozionare il cliente per un prodotto, come il vino ad esempio, che si è abituati a degustare solo con i sensi. Pensando al Trentino sono convinto che dovremmo imparare di più a trasmettere i valori del nostro territorio".

Enzo Bassetti – vicepresidente UNAT Trentino – ha affrontato il punto di vista turistico, sostenendo che “anche per il gli albergatori e le strutture ricettive la diffusione delle tecnologie web porta immensi vantaggi: a fronte di bassi costi ci sono ampie possibilità di farsi conoscere anche nei mercati più lontani. Ma bisogna saper muoversi bene nella rete. All'inizio per il settore ricettivo può non essere stato facile, visto che molte strutture erano a conduzione famigliare e abituate in un certo modo. Ora invece direi che stiamo facendo enormi progressi su tutti i fronti ”.

“ll paradigma della circolar economy – ha spiegato Anna Monticelli -  la cosiddetta economia circolare, è un concetto che spesso viene collegato al tema dei rifiuti, ma risulta molto più ampio. E’ la capacità di svincolare lo sviluppo produttivo ed economico dalle risorse naturali che sono esauribili, sfruttando energie rinnovabili e riducendo gli scarti. Fare sistema porta risultati incredibilmente positivi, in tutti i punti di vista”.

Alla luce di queste riflessioni, quanto è difficile fare impresa in questo territorio, terra di montagna?

Delladio sostiene che a Trento, in Val di Fiemme, il decentramento geografico è una componente importante. “Superiamo questa distanza comunicando al mondo che produciamo per la montagna in montagna – ha spiegato - La delocalizzazione, per noi, è una forma di innovazione tecnologica necessari. Se delocalizziamo in altri Paesi la produzione è per offrire al cliente una più ampia offerta di prodotto: la differenziazione comporta necessariamente una dislocazione dei siti produttivi!”.

Ha continuato poi Lunelli, rispondendo alla domanda se fosse possibile diffondere il modello trentino anche nel resto d’Italia? “Il nostro non è un territorio adatto a produzioni low cost e la tecnologia dev’essere assolutamente utilizzata per valorizzare le nostre tradizioni.  Le nostre bollicine di montagna, per esempio, nascono in condizioni particolarissime e uniche: nel mondo c’è un appetito per le specialità se le sappiamo raccontare nel modo adeguato.”

“In campo turistico, poi, è necessario cambiare modelli di business – ha concordato Bassetti – cambiando modo di lavorare e sapendo proporre un’offerta in tutte le stagioni”.

(sg)

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COMUNICATO STAMPA PAT n. 1242 del 1 giugno 2018

Ultimo aggiornamento: 2018-06-02 09:27


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