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Lecci di Toblino invasi dal tarlo

Danni da Coroebus fasciatus nel bosco di leccio più settentrionale d’Italia

 

Percorrendo la provinciale che da Trento porta a Riva del Garda, anche l’osservatore meno attento può notare nella fascia boschiva sovrastante al percorso costituita da piante di leccio con presenza di rami e foglie disseccate visibili all’esterno della chioma. Si tratta del danno provocato da un insetto dell’ordine dei Coleotteri chiamato Coroebus fasciatus. Alla fine degli anni ‘70 del Novecento Paolo Ambrosi, entomologo forestale della Stazione sperimentale di S. Michele, ha studiato per primo la biologia dell’insetto all’interno del bosco di leccio più settentrionale d’Italia. L’insetto sviluppa un ciclo biennale. Gli adulti compaiono ogni due anni nel mese di giugno e scavano una galleria circolare nel ramo a circa 2 metri dalla cima. Il danno è soprattutto estetico: la parte sovrastante si secca, ma non l'intera pianta colpita. Risulta fuori luogo un intervento con prodotti chimici ed anche il taglio dei rami prima dello sfarfallamento degli adulti presenta difficoltà di accesso con pericolo di incidenti per gli operatori. Si potrebbe ricorrere alla cattura degli adulti del coleottero con trappole a feromoni del tipo usato per altri insetti del legno che infestano piante di bosco deperite e anche meli.
 
S. Ferrari

 

Ultimo aggiornamento: 2015-05-07 15:17


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