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Monitoraggio passivo delle volpi morte

I capi rinvenuti sono inviati all’Istituto sperimentale zooprofilattico delle Venezie

 

Da  quando in provincia di Trento la rabbia silvestre è stata debellata tramite tre campagne di abbattimento e vaccinazione delle volpi, non si sente più parlare della malattia e neppure del pericolo che il virus ritorni sul territorio, riconosciuto indenne dalle autorità sanitarie. Le norme di prevenzione impongono però l’esecuzione di un monitoraggio passivo. Esso consiste nella raccolta ed invio all’Istituto sperimentale zooprofilattico delle Venezie di volpi, faine, tassi, martore ed altri mustelidi trovati morti nel bosco. L’obbligo è imposto al personale forestale, ma si estende anche ai frequentatori occasionali del bosco.
S. Ferrari

 

Ultimo aggiornamento: 2014-12-17 16:01


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