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Quest’anno esso si è verificato in più occasioni e con l'anticipo di 2 settimane.
La sciamatura rappresenta per le api il modo naturale per fondare nuove famiglie, dopo aver abbandonato quella originaria insieme a una regina. Mario Pasquali, apicoltore ultranovantenne, che per anni è stato chiamato dal comune di Trento a recuperare sciami di api, spiega che il fenomeno si verifica di solito dalla metà di maggio a fine giugno. Quest’anno esso si è verificato in più occasioni con anticipo di 2 settimane. L’abbandono dell’alveare è causato dal sovrannumero di api conseguente ad una abbondante raccolta di polline e di nettare. Una parte delle api reagisce al sovraffollamento e si separa dalla famiglia originaria. L’apicoltore chiamato a recuperare lo sciame, deve recarsi sul posto con un’arnia piccola dotata di pochi favi e fogli cerei. Il glomere delle api fuggite viene infilato o scrollato nel nuovo contenitore e trasferito in un’arnia attrezzata per ospitare la nuova famiglia.
Sergio Ferrari
Ultimo aggiornamento: 2016-05-18 17:02
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