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Ha concluso il suo ciclo e deve lasciare il posto alle latifoglie tipiche della fascia sub-mediterranea

La messa a dimora di piante di pino nero o austriaco sulle Marocche del Basso Sarca e della Vallagarina e in altre zone caratterizzate da terreni magri ed impervi è iniziata nei primi decenni del ’900, ma ha avuto il periodo di massima intensità negli anni ’50. La legge Fanfani ha dato così lavoro e salario a molti disoccupati del secondo dopoguerra. Il dirigente del distretto forestale di Rovereto e di quello di Riva del Garda, Giorgio Zattoni, interessato più di  altri alla presenza diffusa di questa conifera bonificatrice, fa presente che essa ha concluso il suo ciclo e deve lasciare il posto alle latifoglie tipiche della fascia sub-mediterranea, primo fra tutte il frassino minore o orniello. La sostituzione procede però a rilento. Nei due territori di competenza rimangono da eliminare la metà delle comunità di pino nero.

S. Ferrari

Ultimo aggiornamento: 2014-04-09 14:45


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