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Tralcio di Pinot grigio, immagine tratta dalla pubblicazione Terratrentina luglio_agosto 2013

La diffusione in Trentino, quasi esclusivamente nel fondovalle, è iniziata verso la fine degli anni ’70

 

Pinot grigio trentino di fondovalle e Pinot grigio di collina. Nella diatriba tra sostenitori della Doc delle Venezie e di una Doc riservata al miglior Pinot grigio del Trentino si inserisce una nota storica significativa. Per la precocità di vendemmia e per un titolo zuccherino normalmente elevato, il Pinot grigio venne utilizzato insieme alla Vernaccia bianca per costituire i primi vigneti dell’epoca post fillosserica nella piana paludosa dell’Adige bonificata durante il periodo fascista. Essa andava dalla periferia meridionale di Bolzano fino a S. Michele a/Adige. Il vino ottenuto era in gran parte destinato alla preparazione di vermouth in Piemonte. Dopo la conversione frutticola della piana dell’Adige nel secondo dopoguerra, la coltivazione del Pinot grigio rimase solo sul conoide di Roverè della Luna. La diffusione in Trentino, quasi esclusivamente nel fondovalle, è iniziata su sollecitazione di Cavit verso la fine degli anni ’70 a seguito del folgorante successo commerciale ottenuto dalla cantina Santa Margherita dei conti Marzotto di Portogruaro che ha aperto le porte degli USA al vino Pinot grigio di Roverè della Luna.

Sergio Ferrari

 

Ultimo aggiornamento: 2016-04-13 16:24


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